Il rinolito (dal greco antico ῥίς, «naso», e λίθος, «pietra») è una formazione solida simile a un calcolo (concremento), che si sviluppa nella cavità nasale in seguito alla deposizione di sali calcarei intorno a un nucleo centrale. Questa condizione è molto rara, si forma lentamente nel corso di molti anni e viene solitamente diagnosticata in età adulta, anche se il nucleo centrale penetra nel naso, nella maggior parte dei casi, durante l’infanzia.
I rinoliti si caratterizzano, in generale, per una localizzazione unilaterale. Il progressivo accumulo di rinoliti può determinare un’ostruzione delle vie nasali e un’infiammazione cronica, con sintomi imitanti altre patologie della cavità nasale.
La formazione di un rinolito inizia sempre dalla presenza di un nucleo centrale (matrice) all’interno della cavità nasale. Intorno al nucleo, lentamente e strato dopo strato, si depositano sali inorganici (fosfati e carbonati di calcio e magnesio) presenti nella secrezione nasale. Il processo è aggravato dall’infiammazione cronica che l’eventuale corpo estraneo provoca sulla mucosa.
Il nucleo del rinolito può essere:
Il rinolito cresce progressivamente adattandosi alla forma della cavità nasale e può esercitare pressione sulle strutture circostanti, compreso il setto nasale e le pareti dei seni paranasali.
Nelle fasi iniziali, finché il rinolito è piccolo, può non manifestarsi in alcun modo. I sintomi clinici si manifestano con la sua crescita e, di solito, sono strettamente unilaterali.
I sintomi principali sono:
La diagnosi si basa sui dati dell’anamnesi e dell’esame obiettivo. La rinoscopia anteriore consente di osservare una massa petrosa di colore bruno sporco, ricoperto da pus o da granulazioni. Durante l’esame con sonda bottonuta, viene evidenziata la consistenza solida della formazione. Lo standard diagnostico è la tomografia computerizzata (TC) dei seni paranasali, che consente di visualizzare con precisione le dimensioni, la forma e la posizione della massa calcifica.
Il trattamento del rinolito è esclusivamente chirurgico e consiste nella sua asportazione dalla cavità nasale. Nella maggior parte dei casi, l’intervento può essere eseguito in endoscopia con anestesia locale o generale.
Il quadro clinico del rinolito (ostruzione unilaterale e secrezioni maleodoranti) richiede una diagnosi differenziale con i tumori maligni della cavità nasale, che rappresenta un obiettivo prioritario. È inoltre importante escludere la presenza di un corpo estraneo non calcificato persistente a lungo, di un corpo fungoso (micetoma) che può contenere calcificazioni e di infezioni specifiche (sifilide o tubercolosi). Un aspetto caratteristico del concremento, visualizzabile alla TC, e la sua consistenza petrosa rilevabile all’esame con la sonda consentono di distinguere con certezza il rinolito da altre patologie.
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